IL CIPRESSO, UNO DEI SIMBOLI DELLA TOSCANA E DEL CHIANTI







Il cipresso è uno dei simboli più rappresentativi della Toscana, e del Chianti, è un bene culturale e un monumento da tutelare, un elemento caratteristico del paesaggio. Questo simbolo Toscano, incanta e fa sognare, è stato dipinto in opere di tutto il mondo, ha ispirato poesie e racconti ed è impresso in migliaia di cartoline, fotografie e disegni.


“Passammo sotto ad una vigna. L'ultima luce del giorno abbandonava la valle ai vapori della notte e ai fragori del torrente. La parte superiore della vigna, degradante a regola d'arte, si distendeva toccata dall'ultimo sole. E, sopra, una corona di cipressi immobili, vittoriosi, stagliati nel sereno come in una materia dura. Quella superficie rifilata, tirata a pulito, mi sovrastava per la prima volta dal lato solatìo con la medesima solennità con cui il bosco si levava dal lato opposto, nell'ombra, tranquillo e distante.


I cipressi svettano dalle aie delle case coloniche, circondano le ville signorili sulle colline, delimitano i confini di proprietà, custodiscono simbolicamente cimiteri, pievi e chiesette, decorono elegantemente le vette e i crinali dei poggi dopo rimboschimenti oppure ordinate file di cipressi costeggiano un viale d'ingresso a una fattoria o una strada di campagna . Il Chianti è una delle aree con più cipressi, e la provincia di Firenze ha la maggior concentrazione di cipressete con circa 3600 ha di boschi puri e misti e con più di 1.000.000 piante sparse.

Il cipresso comune è un albero sempreverde maestoso molto longevo, può essere molto alto, fino a 50 metri, può essere di due tipi: piramidale o orizzontale. Il cipresso dal fusto esile e slanciato, con la chioma affusolata e di un intenso verde scuro, è il cosiddetto Cipresso "Piramidale", per intenderci quello che si in tutti i calendari o cartoline che illustrano il paesaggio toscano. Il Cipresso "Orizzontale", ha una chioma più panciuta perché i rami anziché stagliarsi in verticale verso il cielo si allargano appunto in orizzontale, un po' come un abete. La seconda varietà ha meno valore ornamentale ma è più preziosa per la falegnameria artigianale e manufatti artistici (cassepanche, mobili, portoni, porte, tavoli, violini, pianoforti).


Biografia:

Il cipresso, storie di miti di terre toscane a cura di Luca Giannelli




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