L'ultimo libro di Emiliano Gucci “Sui pedali tra i filari – Da Prato al Chianti e ritorno” il 6 settembre sarà presentato a San Casciano Val di Pesa


Domenica 6 Settembre ore 18
Presentazione e Degustazione
con vini offerti da Vallone di Cecione

Interviste a cura di Matteo Pucci
"Il Gazzettino del Chianti"

Enoteca-Libreria Carlo Lotti
Via Roma, 12
San Casciano Val di Pesa (FI)
055820279 - lotti@carlolotti.com


Emiliano Gucci è uno scrittore che vive e lavora in una libreria a Prato. Ha pubblicato diversi romanzi e “Sui pedali tra i filari – Da Prato al Chianti e ritorno” è il suo ultimo libro. Un libro che consiglio di leggere perchè fa conoscere un vero Chianti. Questo libro non è solo un viaggio in bicicletta dalla città alla campagna, una descrizione dettagliata del bellissimo paesaggio, ma anche una narrazione di varie verità sul Chianti, il suo territorio e il suo vino. Nel capitolo intitolato “Si fa presto a dire Chianti”, c'è un interessantissima distinzione tra Chianti e Chianti Classico che pochi sanno “...Il territorio è superlativo, basta dire Firenze e Siena per accendere l'eccitazione di qualsiasi giramondo, e sono soltanto le due città che lo delimitano, di sopra e di sotto...Il Chianti Classico è il cuore di tutto. E' la zona centrale, cruciale. E' la radice...Da non confondere con tutto l'altro Chianti, che sfruttando il marchio si era slargato a vanvera raggiungendo le province di Arezzo, Pisa, Pistoia...E' un punto chiave: spesso si dice Chianti ma vorremmo intendere Chianti Classico, e si fa confusione, sia enologica che geografica...”. Sempre nello stesso capitolo ho trovato bellissimo quando Emiliano parla delle piccole aziende agricole “...C'è poi un Chianti Classico che non si vede, o si nota poco...Sta nell'ombra, silenzioso, in un ritaglio di sole. Sembra quasi nascondersi: mette indicazioni aziendali impossibili da decifrare oppure ne pianta una solamente, sulla via principale, ti invita a svoltare nei campi e poi ti abbandona lì... E' il Chianti Classico delle famiglie che hanno rifiutato l'esodo in città o di quelle che cogliendo l'attimo sono arrivate proprio in quegli anni...E' il Chianti Classico che risponde poco al telefono, ma ti apre l'uscio di casa e ti fa accomodare in salotto; se non è in vigna a lavorare, perchè spesso fa tutto da sé..."
Numerosi sono gli spunti e le riflessioni che il libro ci offre, per esempio nel capitolo “Convenzionale, naturale, bio. Vino?”, Emiliano dice: “...Definizioni, bollini, certificazioni, possono creare più confusione che altro: i metodi leciti, quelli proibiti, i confini tra giusto e sbagliato, che cosa è permesso aggiungere alla terra, alla pianta, quali sono i concimi autorizzati?, quali i diserbanti, quali i trattamenti, cosa si può utilizzare in cantina per migliorare e conservare...c'è chi non vuole saperne di certificazioni e bollini, talvolta neppure di disciplinari, ed è convenzionale ma fa il vino più naturale che può, senza bisogno del riconoscimento di nessuno, se non del proprio stomaco e di quello dei clienti...”
Tante altre cose mi hanno colpito di questo libro, come la scelta dei temi principali, Vino, Letteratura, Arte e Ciclismo toccati nel dettaglio. Sono molto interessanti per chi come me ama il ciclismo i numerosi riferimenti ai grandi campioni del territorio toscano, ma voglio concludere con una frase che secondo me esprime lo spirito sincero del libro: “E poi l'inverno è triste. Molto triste. E questo è un aspetto del Chianti Classico che fa meno cartolina”, il Chianti è anche questo.

Per saperne di più su Emiliano e sul suo libro visita il suo sito: www.emilianogucci.it





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