L'ultimo libro di Emiliano Gucci “Sui pedali tra i filari – Da Prato al Chianti e ritorno” il 6 settembre sarà presentato a San Casciano Val di Pesa
Domenica 6 Settembre ore
18
Presentazione e Degustazione
con vini offerti da Vallone di Cecione
Interviste a cura di Matteo Pucci
"Il Gazzettino del Chianti"
Presentazione e Degustazione
con vini offerti da Vallone di Cecione
Interviste a cura di Matteo Pucci
"Il Gazzettino del Chianti"
Enoteca-Libreria Carlo
Lotti
Emiliano Gucci è uno scrittore che
vive e lavora in una libreria a Prato. Ha pubblicato diversi romanzi
e “Sui pedali tra i filari – Da Prato al Chianti e ritorno” è
il suo ultimo libro. Un libro che consiglio di leggere perchè fa
conoscere un vero Chianti. Questo libro non è solo un viaggio in
bicicletta dalla città alla campagna, una descrizione dettagliata
del bellissimo paesaggio, ma anche una narrazione di varie verità
sul Chianti, il suo territorio e il suo vino. Nel capitolo intitolato
“Si fa presto a dire Chianti”, c'è un interessantissima
distinzione tra Chianti e Chianti Classico che pochi sanno “...Il
territorio è superlativo, basta dire Firenze e Siena per accendere
l'eccitazione di qualsiasi giramondo, e sono soltanto le due città
che lo delimitano, di sopra e di sotto...Il Chianti Classico è il
cuore di tutto. E' la zona centrale, cruciale. E' la radice...Da non
confondere con tutto l'altro Chianti, che sfruttando il marchio si
era slargato a vanvera raggiungendo le province di Arezzo, Pisa,
Pistoia...E' un punto chiave: spesso si dice Chianti ma vorremmo
intendere Chianti Classico, e si fa confusione, sia enologica che
geografica...”. Sempre nello stesso capitolo ho trovato bellissimo
quando Emiliano parla delle piccole aziende agricole “...C'è poi
un Chianti Classico che non si vede, o si nota poco...Sta nell'ombra,
silenzioso, in un ritaglio di sole. Sembra quasi nascondersi: mette
indicazioni aziendali impossibili da decifrare oppure ne pianta una
solamente, sulla via principale, ti invita a svoltare nei campi e poi
ti abbandona lì... E' il Chianti Classico delle famiglie che hanno
rifiutato l'esodo in città o di quelle che cogliendo l'attimo sono
arrivate proprio in quegli anni...E' il Chianti Classico che risponde
poco al telefono, ma ti apre l'uscio di casa e ti fa accomodare in
salotto; se non è in vigna a lavorare, perchè spesso fa tutto da
sé..."
Numerosi sono gli spunti e le
riflessioni che il libro ci offre, per esempio nel capitolo
“Convenzionale, naturale, bio. Vino?”, Emiliano dice:
“...Definizioni, bollini, certificazioni, possono creare più
confusione che altro: i metodi leciti, quelli proibiti, i confini tra
giusto e sbagliato, che cosa è permesso aggiungere alla terra, alla
pianta, quali sono i concimi autorizzati?, quali i diserbanti, quali
i trattamenti, cosa si può utilizzare in cantina per migliorare e
conservare...c'è chi non vuole saperne di certificazioni e bollini,
talvolta neppure di disciplinari, ed è convenzionale ma fa il vino
più naturale che può, senza bisogno del riconoscimento di nessuno,
se non del proprio stomaco e di quello dei clienti...”
Tante altre cose mi hanno colpito di
questo libro, come la scelta dei temi principali, Vino, Letteratura,
Arte e Ciclismo toccati nel dettaglio. Sono molto interessanti per chi
come me ama il ciclismo i numerosi riferimenti ai grandi campioni del
territorio toscano, ma voglio concludere con una frase che secondo me
esprime lo spirito sincero del libro: “E poi l'inverno è triste.
Molto triste. E questo è un aspetto del Chianti Classico che fa meno
cartolina”, il Chianti è anche questo.
Per saperne di più su Emiliano e sul suo libro visita il suo sito: www.emilianogucci.it
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